Il codice penale includerà pene più severe per gli abusi sugli animali
- Il governo sta valutando la possibilità di punire la zoofilia e l’organizzazione di combattimenti di galli e cani
- ERC chiede un aumento delle pene in modo che gli aggressori più crudeli non evadano dal carcere

Un custode del canile di Barcellona porta a spasso Brownie, un cane abbandonato e investito che è stato finalmente adottato, lo scorso gennaio.
Per quanto disgustoso possa sembrare alla maggior parte delle persone, una rapida occhiata su Internet ti permette di trovare centinaia di video sessuali tra esseri umani, solitamente donne, e animali di ogni tipo. Queste pratiche saranno bloccate in Spagna nei prossimi mesi se verrà raggiunto un accordo tra i gruppi parlamentari al Congresso che mira a inasprire le pene e introdurre nuovi reati che puniscono gli abusi sugli animali e che, secondo le fonti consultate, sembra destinato a concretizzarsi presto. Esquerra Republicana ha presentato otto emendamenti alla riforma del
Codice penale che è stato discusso per alcuni giorni nella camera bassa e che il PP è, per il momento, disposto ad accettare, in attesa di conoscere i contributi del resto dei gruppi e di cercare una formulazione congiunta sui comportamenti da tipizzare, secondo fonti popolari. La riforma ideata all’epoca da
UNA MANO FORTE CON I RECIDIVI
L’ERC propone ora che la zoofilia sia punita per la prima volta in Spagna, con pene detentive da uno a tre anni. Chiede anche che gli organizzatori di combattimenti di cani o galli siano perseguiti e che la punizione dei maltrattamenti in generale sia inasprita, in modo che se l’aggressore è recidivo, il giudice possa decretare il suo ingresso in prigione. Ciò si otterrebbe aumentando le pene detentive a tre anni, poiché le pene inferiori ai due anni normalmente evitano il carcere. Allo stesso modo, Esquerra chiede una pena da tre mesi a un anno per coloro che abbandonano qualsiasi animale, senza richiedere che sia in pericolo, come inizialmente proposto dalla riforma progettata da Gallardón. Molti di questi emendamenti riflettono le richieste avanzate dall’Associazione parlamentare in difesa degli animali (APDDA). Il suo presidente, l’ex deputato della Chunta Aragonesista Chesús Yuste, avverte che, se si perde questa opportunità e la zoofilia non viene punita, “c’è il rischio che la Spagna diventi un santuario” per questa aggressione sessuale, dato che nel resto dei paesi circostanti è già punibile.
PIÙ FREQUENTE DI QUANTO PENSI
Yuste assicura che il sesso tra esseri umani e animali è “più frequente di quanto si pensi” e che ci sono persino protettori che si dedicano alla prostituzione di pecore, mucche, cavalli e altra fauna. Per questo motivo, è lieto che le parti stiano cercando “il massimo consenso” su questa e altre aberrazioni contro gli animali. Secondo le fonti consultate, il Partito Popolare, con l’approvazione del Ministero della Giustizia, ha commissionato uno studio comparativo per analizzare come la legislazione di altri Stati punisce la zoofilia, con l’obiettivo di cercare una formulazione e introdurre pene uguali in Spagna. Patricia Martín. Madrid. Fonte: www.elperiodico.com





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